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Dai Carafa ai d'Alessandro


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In quest’occasione sviluppò le sue mura perimetrali attorno al borgo medievale sviluppatosi, come organizzazione della difesa, già sotto il dominio dei [[Carafa]] e degli [[Eboli]] nel [[XIII secolo]]. Tra il [[1576]] e il [[1579]] Pescolanciano fu alienato da Andrea D’Eboli a Rita Baldassarre, moglie di Giovanni Francesco D’Alessandro, del casato napoletano del Sedil di Porto, che contra tra i suoi antecedenti il templare Guidone crociato nel [[1187]].<br>Con il sopraggiungere dei d’Alessandro, la baronia di Pescolanciano divenne un ducato nel [[1654]] sotto il sesto barone Fabio di Agapito. Costui apportò i primi lavori di abbellimento, ampliamento e consolidamento della struttura fortilizia, che fino ad allora era composta da una grande torre maschio e un’altra cilindrica, nonché da un corpo a “bastione” merlato a scarpa. Al citato personaggio e suo padre si attribuiscono una serie di interventi di modifica dell’originaria configurazione; l’ingresso all’inizio presso la torre maschio al lato nord-est, al quale si accedeva con una scala retrattile, venne chiuso e riaperto con ponte levatoio, terminato nel [[1691]].
In quest’occasione sviluppò le sue mura perimetrali attorno al borgo medievale sviluppatosi, come organizzazione della difesa, già sotto il dominio dei [[Carafa]] e degli [[Eboli]] nel [[XIII secolo]]. Tra il [[1576]] e il [[1579]] Pescolanciano fu alienato da Andrea D’Eboli a Rita Baldassarre, moglie di Giovanni Francesco D’Alessandro, del casato napoletano del Sedil di Porto, che contra tra i suoi antecedenti il templare Guidone crociato nel [[1187]].<br>Con il sopraggiungere dei d’Alessandro, la baronia di Pescolanciano divenne un ducato nel [[1654]] sotto il sesto barone Fabio di Agapito. Costui apportò i primi lavori di abbellimento, ampliamento e consolidamento della struttura fortilizia, che fino ad allora era composta da una grande torre maschio e un’altra cilindrica, nonché da un corpo a “bastione” merlato a scarpa. Al citato personaggio e suo padre si attribuiscono una serie di interventi di modifica dell’originaria configurazione; l’ingresso all’inizio presso la torre maschio al lato nord-est, al quale si accedeva con una scala retrattile, venne chiuso e riaperto con ponte levatoio, terminato nel [[1691]].
Il cortile esterno, precedentemente a gradoni rocciosi, fu fatto spianare in questo periodo e sempre a tale periodo risalgono le costruzioni dette “pertinenze” tra cui la guardiola con il suo balcone seicentesco arabescato. Fu anche costruita una chiesetta gentilizia al centro della fortezza, i cui lavori di arricchimento con marmi intarsiati, decorazioni a stucco, dipinti e quant’altro vennero ultimato nel [[1628]]. Il luogo sacro che per volere del duca Fabio ospitò nel [[1673]] alcune reliquie di {{chiarire|[[sant’Alessandro]]|Quale?}} e il vaso di sangue, pervenute da [[Roma]], e ricomposte in simulacro in ceroplastica, come attesta il riscritto dell’autentica: ”Corpus, B. Martyris Christi Alexandri cum vasculo eius sangunis”. Trattasi quindi di un [[corpo santo]]. Nella suddetta cappella la festa del Santo Martire è celebrato in rito antico. Per altre delucidazioni in merito si veda la discussione nella voce [[Alessandro di Bergamo]].
Il cortile esterno, precedentemente a gradoni rocciosi, fu fatto spianare in questo periodo e sempre a tale periodo risalgono le costruzioni dette “pertinenze” tra cui la guardiola con il suo balcone seicentesco arabescato. Fu anche costruita una chiesetta gentilizia al centro della fortezza, i cui lavori di arricchimento con marmi intarsiati, decorazioni a stucco, dipinti e quant’altro vennero ultimato nel [[1628]]. Il luogo sacro che per volere del duca Fabio ospitò nel [[1673]] alcune reliquie del martire {{chiarire|<nowiki>[[sant’Alessandro martire di Bergamo</nowiki>|Quale?}} e il vaso di sangue, pervenute da [[Roma]], e ricomposte in simulacro in ceroplastica, come attesta il riscritto dell’autentica: ”Corpus, B. Martyris Christi Alexandri cum vasculo eius sangunis”. Trattasi quindi di un [[corpo santo]]. Nella suddetta cappella la festa del Santo Martire è celebrato in rito antico. Per altre delucidazioni in merito si veda la discussione nella voce [[Alessandro di Bergamo]].
=== Dal 1805 a oggi ===
=== Dal 1805 a oggi ===