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Lo spettro fotosferico presenta caratteristiche relativamente simili a quelle dello spettro continuo di un [[corpo nero]] riscaldato alla temperatura di 5777&nbsp;K,<ref name=”sun.NASA” /> e appare intervallato dalle [[linea spettrale|linee di assorbimento]] della tenue atmosfera stellare. All’osservazione diretta la fotosfera presenta un aspetto granuloso, dovuto alla presenza della granulazione e della supergranulazione.<ref name=”struttura” /><br />Durante i primi studi dello spettro ottico della fotosfera, furono trovate alcune linee di assorbimento che non corrispondevano con nessun elemento noto sulla Terra. Nel [[1868]], [[Norman Lockyer]] ipotizzò che queste linee fossero causate da un nuovo elemento, che chiamò [[elio]], come l'[[Helios|omonimo dio greco]] del Sole; venticinque anni dopo, l’elio venne isolato sulla Terra.<ref>{{cita web|url=http://www-solar.mcs.st-andrews.ac.uk/~clare/Lockyer/helium.html|titolo=Discovery of Helium|sito=Solar and Magnetospheric MHD Theory Group|editore=University of St Andrews|accesso=19 ottobre 2015}}</ref>
Lo spettro fotosferico presenta caratteristiche relativamente simili a quelle dello spettro continuo di un [[corpo nero]] riscaldato alla temperatura di 5777&nbsp;K,<ref name=”sun.NASA” /> e appare intervallato dalle [[linea spettrale|linee di assorbimento]] della tenue atmosfera stellare. All’osservazione diretta la fotosfera presenta un aspetto granuloso, dovuto alla presenza della granulazione e della supergranulazione.<ref name=”struttura” /><br />Durante i primi studi dello spettro ottico della fotosfera, furono trovate alcune linee di assorbimento che non corrispondevano con nessun elemento noto sulla Terra. Nel [[1868]], [[Norman Lockyer]] ipotizzò che queste linee fossero causate da un nuovo elemento, che chiamò [[elio]], come l'[[Helios|omonimo dio greco]] del Sole; venticinque anni dopo, l’elio venne isolato sulla Terra.<ref>{{cita web|url=http://www-solar.mcs.st-andrews.ac.uk/~clare/Lockyer/helium.html|titolo=Discovery of Helium|sito=Solar and Magnetospheric MHD Theory Group|editore=University of St Andrews|accesso=19 ottobre 2015}}</ref>
=== Zona radiativa ===<!— NON “RADIOATTIVA” NÉ “RADIATTIVA”, LA RADIOATTIVITÀ NON C’ENTRA NULLA!! —>
=== Zona radioattiva ==={{vedi anche|radioattività}}<=STUPIDI AMMINISTRATORI NON è UN TEST !=>
{{vedi anche|Zona radiativa}}
Situata all’esterno del nucleo, la zona radiativa si estende da circa 0,2 sino a 0,7 raggi solari; essa assorbe l’energia prodotta dal nucleo e la trasmette per [[irraggiamento]] (donde il nome) agli strati superiori.<ref name=”Schwarzschild”/> Pressione e temperatura sono ancora abbastanza elevate da permettere il trasferimento dell’energia allo strato successivo.<ref name=”struttura”/><ref name=”stellar.inter”/>
Situata all’esterno del nucleo, la zona radiativa si estende da circa 0,2 sino a 0,7 raggi solari; essa assorbe l’energia prodotta dal nucleo e la trasmette per [[irraggiamento]] (donde il nome) agli strati superiori.<ref name=”Schwarzschild”/> Pressione e temperatura sono ancora abbastanza elevate da permettere il trasferimento dell’energia allo strato successivo.<ref name=”struttura”/><ref name=”stellar.inter”/>