Pessimismo e divino
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=== Pessimismo e divino ===
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=== Pessimismo e divino ===
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Pervasa da una patina di [[pessimismo]] (senza che manchino però sprazzi di ammirazione per la dignità dell’uomo comune capace di opporsi alla prevaricazione dei potenti nei momenti cruciali, e una sotterranea fiducia nel potere salvifico dell'[[arte]]), l’opera di Dick è segnata da una profonda attenzione ai problemi [[Psichiatria|psichiatrici]] dei vari personaggi, a una ricerca del [[Dio|divino]] che non scade mai nel [[dogma]]tismo o nel [[moralismo]], a una meditazione non sistematica ma a tratti decisamente originale sull’idea dell'[[Essere umano|uomo]] e dell’umano. Tutto ciò però non è mai, neanche nelle ultime opere “teologiche”, svincolato dal contesto storico in cui Dick viveva e scriveva. I suoi romanzi e racconti, sebbene spesso imperniati su ipotesi fantascientifiche, sono quasi sempre intrisi dell’atmosfera degli [[anni 1950|anni cinquanta]] di [[Dwight D. Eisenhower|Eisenhower]], dell’era [[John Kennedy|kennediana]], dell’«[[Summer of Love|Estate dell’amore]]» del [[1967]], degli [[anni 1970|anni settanta]], tra contestazione, più o meno diretta o esistenziale, [[droga]] e repressione, e già tratteggiano, in anticipo sui tempi, l’America [[Ronald Reagan|reaganiana]], ma anche, per tantissimi versi, il nostro presente. Molte opere di Dick prefigurano infatti situazioni e figure tipiche del mondo di oggi, attraverso la consapevolezza, di cui Dick fu portatore come pochi altri autori, dell’impatto dei [[mass media]] ([[televisione]] in testa) sulla vita quotidiana dell’uomo postmoderno. Esemplare, da questo punto di vista, è il presidente-robot di ”[[I simulacri]]” e di ”[[La penultima verità]]”, oppure il presentatore Jason Taverner di ”[[Scorrete lacrime, disse il poliziotto]]”, una celebrità che scopre di non esistere.
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Pervasa da una patina di [[pessimismo]] (senza che manchino però sprazzi di ammirazione per la dignità dell’uomo comune, capace di opporsi alla prevaricazione dei potenti nei momenti cruciali, e una sotterranea fiducia nel potere salvifico dell'[[arte]]), l’opera di Dick è segnata da una profonda attenzione ai problemi [[Psichiatria|psichiatrici]] dei vari personaggi, a una ricerca del [[Dio|divino]] che non scade mai nel [[dogma]]tismo o nel [[moralismo]], a una meditazione non sistematica, ma a tratti decisamente originale sull’idea dell'[[Essere umano|uomo]] e dell’umano. Tutto ciò però non è mai, neanche nelle ultime opere “teologiche”, svincolato dal contesto storico in cui Dick viveva e scriveva. I suoi romanzi e racconti, sebbene spesso imperniati su ipotesi fantascientifiche, sono quasi sempre intrisi dell’atmosfera degli [[anni 1950|anni cinquanta]] di [[Dwight D. Eisenhower|Eisenhower]], dell’era [[John Kennedy|kennediana]], dell’«[[Summer of Love|Estate dell’amore]]» del [[1967]], degli [[anni 1970|anni settanta]], tra contestazione, più o meno diretta o esistenziale, [[droga]] e repressione, e già tratteggiano, in anticipo sui tempi, l’America [[Ronald Reagan|reaganiana]], ma anche, per tantissimi versi, il nostro presente. Molte opere di Dick prefigurano infatti situazioni e figure tipiche del mondo di oggi, attraverso la consapevolezza, di cui Dick fu portatore come pochi altri autori, dell’impatto dei [[mass media]] ([[televisione]] in testa) sulla vita quotidiana dell’uomo postmoderno. Esemplare, da questo punto di vista, è il presidente-robot di ”[[I simulacri]]” e di ”[[La penultima verità]]”, oppure il presentatore Jason Taverner di ”[[Scorrete lacrime, disse il poliziotto]]”, una celebrità che scopre di non esistere.
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=== Capolavori della fantascienza ===
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=== Capolavori della fantascienza ===
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