Dall'età antica al XIX secolo
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Fenomeni analoghi rimontano comunque alle congiure nella [[Grecia antica]] e dell'[[Impero romano]], ma si trattò di gruppi o singoli individui che incutevano terrore e intimidazione per fini di predominio (o in quanto esecutori di mandanti con tali finalità). Nel [[XIX secolo]] diventa prominente il fine sociale e ideologico, l’ambizione di incidere su un’intera società, di prospettare un’eversione del regime politico.
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Fenomeni analoghi rimontano comunque alle congiure nella [[Grecia antica]] e dell'[[Impero romano]], ma si trattò di gruppi o singoli individui che incutevano terrore e intimidazione per fini di predominio (o in quanto esecutori di mandanti con tali finalità). Nel [[XIX secolo]] diventa prominente il fine sociale e ideologico, l’ambizione di incidere su un’intera società, di prospettare un’eversione del regime politico.
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Una svolta avvenne con l’attentato, attuato del repubblicano italiano [[Giovanni Pianori]], a Napoleone III del gennaio 1855 che, per la prima volta nella storia, ebbe importanti ripercussioni a livello del diritto internazionale: in seguito alla fuga degli attentatori in [[Belgio]] venne approvata una convenzione secondo la quale gli attentati contro capi di Stato stranieri o loro familiari non erano da considerarsi reati politici e pertanto i responsabili possono essere estradati<ref>[https://www.penalecontemporaneo.it/upload/1382613226MASARONE%202013a.pdf Valentina Masarone, ”ARGOMENTI IN FAVORE DI UN’INTERPRETAZIONE COSTITUZIONALMENTE ORIENTATA DEL DELITTO POLITICO: IL DIVIETO DI ESTRADIZIONE PER REATI POLITICI E LA ‘DEPOLITICIZZAZIONE’ DEL TERRORISMO”, Diritto penale contemporaneo, p. 9].</ref>. Nello stesso periodo apparve sulla scena politica la [[Fratellanza Repubblicana Irlandese]] (Irish Republican Brotherhood) che aggiunse un nuovo elemento al terrorismo: il carattere nazionale.
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Una svolta avvenne con l’attentato, attuato del repubblicano italiano [[Giovanni Pianori]], a [[Napoleone III]] del gennaio 1855 che, per la prima volta nella storia, ebbe importanti ripercussioni a livello del diritto internazionale: in seguito alla fuga degli attentatori in [[Belgio]] venne approvata una convenzione secondo la quale gli attentati contro capi di Stato stranieri o loro familiari non erano da considerarsi reati politici e pertanto i responsabili possono essere estradati<ref>[https://www.penalecontemporaneo.it/upload/1382613226MASARONE%202013a.pdf Valentina Masarone, ”ARGOMENTI IN FAVORE DI UN’INTERPRETAZIONE COSTITUZIONALMENTE ORIENTATA DEL DELITTO POLITICO: IL DIVIETO DI ESTRADIZIONE PER REATI POLITICI E LA ‘DEPOLITICIZZAZIONE’ DEL TERRORISMO”, Diritto penale contemporaneo, p. 9].</ref>. Nello stesso periodo apparve sulla scena politica la [[Fratellanza Repubblicana Irlandese]] (Irish Republican Brotherhood) che aggiunse un nuovo elemento al terrorismo: il carattere nazionale.
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[[File:Iraq-terrorist attack on buses.jpg|thumb|left|Attentato terroristico in [[Iraq]]|261x261px]]
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[[File:Iraq-terrorist attack on buses.jpg|thumb|left|Attentato terroristico in [[Iraq]]|261x261px]]
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“Secondo William Wager Cooper, il terrorismo moderno sarebbe sorto
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“Secondo William Wager Cooper, il terrorismo moderno sarebbe sorto nell'[[Ottocento]] con l’apparizione di movimenti quali Narodnaja Volja in Russia, l’Irish Republican Brotherhood o la Federazione rivoluzionaria armena. Robert Kaplan vi aggiunge alcuni movimenti antiottomani dei Balcani, come l’Organizzazione rivoluzionaria interna macedone. Ma non dobbiamo dimenticare altre correnti nazionaliste, come i democratici italiani e ungheresi, attivi soprattutto dopo il fallimento delle insurrezioni del 1848, o i democratici tedeschi, tra cui Karl Heinzen, il teorico degli attentati suicidi, o la Mano nera serba e la Giovane Bosnia, queste ultime alleate nell’organizzazione dell'[[attentato di Sarajevo]] nel giugno del 1914. Il terrorismo era nel frattempo diventato anche l’arma prediletta di altre correnti politiche: i populisti russi, già menzionati, vari movimenti nichilisti e anarchici (gli unici estranei al nazionalismo) e il [[Ku Klux Klan]], nato dopo la sconfitta dei confederati negli Stati Uniti”<ref>M. Graziano, Guerra santa e santa alleanza. Religioni e disordine internazionale nel XXI secolo, Bologna, Il Mulino, 2015, pp. 206-207.</ref>.
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Fra la fine del XIX secolo e l’inizio del [[XX secolo]], [[anarchici]] italiani si resero protagonisti di attentati dinamitardi o di altra forma.<ref>Giannantonio Stella, ”L’Orda. Quando gli albanesi eravamo noi”, Milano, Rizzoli.</ref>
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Fra la fine del XIX secolo e l’inizio del [[XX secolo]], [[anarchici]] italiani si resero protagonisti di attentati dinamitardi o di altra forma.<ref>Giannantonio Stella, ”L’Orda. Quando gli albanesi eravamo noi”, Milano, Rizzoli.</ref>
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