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Invasione mongola (1241-1242)


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L’invasione durò un anno e gli attaccanti devastarono vaste aree di territorio del regno prima del loro improvviso ritiro nel 1242.<ref>{{cita|Spinei (2009)|pp. 436-442}}.</ref> In virtù della grandissima crisi patita, con interi villaggi rasi al suolo e molti dei quali mai ricostruiti, [[Matteo Paris (monaco)|Matteo Paris]] e altri studiosi contemporanei considerarono l’invasione mongola come un imminente “segno dell’apocalisse”.<ref>{{cita|Spinei (2009)|p. 447}}.</ref><ref>{{cita|Curta (2006)|pp. 413-414}}.</ref> Secondo uno statuto reale del 1246, Alba Iulia, [[Herina]], [[Gilău]], [[Mărișelu]], [[Tășnad]] e [[Zalău]] erano a un passo dallo spopolamento definitivo.<ref>{{cita|Kristó (2003)|pp. 156-157}}.</ref> Un altro documento ufficiale del 1252 dimostra che ”Zec”, un villaggio sull’Olt, non aveva più un singolo abitante.<ref>{{cita|Kristó (2003)|p. 157}}.</ref> Malgrado ricostruire il computo delle vittime resti un’impresa ardua, il filone storiografico maggioritario ritiene che il totale della popolazione sul suolo dell’odierna Romania scese almeno del 15%.<ref name=”cur413″>{{cita|Curta (2006)|p. 413}}.</ref><ref>{{cita|Engel (2001)|p. 102}}.</ref>
L’invasione durò un anno e gli attaccanti devastarono vaste aree di territorio del regno prima del loro improvviso ritiro nel 1242.<ref>{{cita|Spinei (2009)|pp. 436-442}}.</ref> In virtù della grandissima crisi patita, con interi villaggi rasi al suolo e molti dei quali mai ricostruiti, [[Matteo Paris (monaco)|Matteo Paris]] e altri studiosi contemporanei considerarono l’invasione mongola come un imminente “segno dell’apocalisse”.<ref>{{cita|Spinei (2009)|p. 447}}.</ref><ref>{{cita|Curta (2006)|pp. 413-414}}.</ref> Secondo uno statuto reale del 1246, Alba Iulia, [[Herina]], [[Gilău]], [[Mărișelu]], [[Tășnad]] e [[Zalău]] erano a un passo dallo spopolamento definitivo.<ref>{{cita|Kristó (2003)|pp. 156-157}}.</ref> Un altro documento ufficiale del 1252 dimostra che ”Zec”, un villaggio sull’Olt, non aveva più un singolo abitante.<ref>{{cita|Kristó (2003)|p. 157}}.</ref> Malgrado ricostruire il computo delle vittime resti un’impresa ardua, il filone storiografico maggioritario ritiene che il totale della popolazione sul suolo dell’odierna Romania scese almeno del 15%.<ref name=”cur413″>{{cita|Curta (2006)|p. 413}}.</ref><ref>{{cita|Engel (2001)|p. 102}}.</ref>
{{citazione|Dopo la devastazione della regione, [i mongoli] circondarono il grande villaggio con una forza combinata di alcuni [[tatari]] insieme a [[rus’]], cumani e ai loro prigionieri ungheresi. Inviarono prima questi ultimi e, quando perirono tutti, andarono in battaglia i rus’, gli [[Ismailismo#Storia|ismailiti]] e i cumani. I tartari, tutti pronti in piedi alle loro spalle, risero della loro situazione e rovina e uccisero coloro che si ritirarono dallo scontro e sottoposero quanti più potevano alle loro spade affamate, così che dopo aver combattuto per una settimana, giorno e notte, e riempiendo il fossato di cadaveri, conquistarono il villaggio. Dopo, fecero rimanere in un campo da una parte i soldati e le dame, che erano molte, e dall’altra i contadini. Dopo averli derubati del loro denaro, dei vestiti e di altri beni, li giustiziarono crudelmente con asce e spade, lasciando in vita solo alcune delle donne e delle ragazze, che tennero per sé per il loro divertimento.|[[Ruggero di Puglia (vescovo)|Ruggero di Puglia]], Epistola super destructione Regni Hungariae per Tartaros facta<ref>{{cita|Epistola di Ruggero di Puglia|cap. 37, p. 213}}.</ref>}}
{{citazione|Dopo la devastazione della regione, [i mongoli] circondarono il grande villaggio con una forza combinata di alcuni [[tatari]] insieme a [[rus’]], cumani e ai loro prigionieri ungheresi. Inviarono prima questi ultimi e, quando perirono tutti, andarono in battaglia i rus’, gli [[Ismailismo#Storia|ismailiti]] e i cumani. I tartari, tutti pronti in piedi alle loro spalle, risero della loro situazione e rovina e uccisero coloro che si ritirarono dallo scontro e sottoposero quanti più potevano alle loro spade affamate, così che dopo aver combattuto per una settimana, giorno e notte, e riempiendo il fossato di cadaveri, conquistarono il villaggio. Dopo, fecero rimanere in un campo da una parte i soldati e le dame, che erano molte, e dall’altra i contadini. Dopo averli derubati del loro denaro, dei vestiti e di altri beni, li giustiziarono crudelmente con asce e spade, lasciando in vita solo alcune delle donne e delle ragazze, che tennero per sé per il loro divertimento.|[[Ruggero di Puglia (vescovo)|Ruggero di Puglia]], Epistola super destructione Regni Hungariae per Tartaros facta<ref>{{cita|Epistola di Ruggero di Puglia|cap. 37, p. 213}}.</ref>}}
== Basso Medioevo (1242-1396) ==
== Basso Medioevo (1242-1396) ==