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In molti casi le attività si limitarono a minacce e annunci pubblici da entrambi gli estremi dello stretto di Florida.<ref name=”TERR” /> Le istituzione cubane rappresentavano il Gruppo Alpha&nbsp;66 come “operante sotto l’egida della [[Central Intelligence Agency|CIA]]” e come “organizzazione terroristica anticubana”.
In molti casi le attività si limitarono a minacce e annunci pubblici da entrambi gli estremi dello stretto di Florida.<ref name=”TERR” /> Le istituzione cubane rappresentavano il Gruppo Alpha&nbsp;66 come “operante sotto l’egida della [[Central Intelligence Agency|CIA]]” e come “organizzazione terroristica anticubana”.
Secondo i loro annunci, la loro attività era costata, in cinque anni, tre vittime locali: due pescatori e un soldato della polizia confinaria.<ref name=”Ecu”>{{es}} [http://www.ecured.cu/index.php/Alpha-66 ”Alpha-66”] nell’Enciclopedia ufficilae cubana on-line [[EcuRed]], consultato il 22 novembre 2011</ref>
Secondo i loro annunci, la loro attività era costata, in cinque anni, tre vittime locali: due pescatori e un soldato della polizia confinaria.<ref name=”Ecu”>{{es}} [http://www.ecured.cu/index.php/Alpha-66 ”Alpha-66”] nell’Enciclopedia ufficiale cubana on-line [[EcuRed]], consultato il 22 novembre 2011</ref>
Nell’opinione di altri rappresentanti all’interno della comunità degli esuli cubani circa la promettente politica contro Castro Alpha&nbsp;66 era almeno altrettanto pericolosa che il regime cubano: soprattutto durante gli anni 1970 e 1980, quando parte degli esuli cubani ebbero a che fare con il dialogo con Castro promosso dal Presidente degli Stati Uniti [[Jimmy Carter]] e cominciarono a sciogliere il loro impegno nei conflitti armati, Alpha&nbsp;66 fu coinvolta in azioni violente come attacchi con bombe contro i rappresentanti delle posizioni moderate a Miami<ref name=”MP”>{{cita web|titolo=Terroristic Activity, Part 8: Terrorism in the Miami Area|url=http://digital.library.miami.edu/gov/Terror.html|lingua=en|accesso=16 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070516073013/http://digital.library.miami.edu/gov/Terror.html#|dataarchivio=16 maggio 2007|urlmorto=sì}} Ufficio Stampa degli Stati Uniti, Washington, D.C., 1976, 56 pp</ref> L’ex capo militare Militärchef Menoyo fu marchiato dal Gruppo come “traditore” dopo che egli, dopo 22 anni di prigione a Cuba, a Miami dichiarò fallita la strada della violenza e si espresse in favore di trattative.<ref name=”fight” />
Nell’opinione di altri rappresentanti all’interno della comunità degli esuli cubani circa la promettente politica contro Castro Alpha&nbsp;66 era almeno altrettanto pericolosa che il regime cubano: soprattutto durante gli anni 1970 e 1980, quando parte degli esuli cubani ebbero a che fare con il dialogo con Castro promosso dal Presidente degli Stati Uniti [[Jimmy Carter]] e cominciarono a sciogliere il loro impegno nei conflitti armati, Alpha&nbsp;66 fu coinvolta in azioni violente come attacchi con bombe contro i rappresentanti delle posizioni moderate a Miami<ref name=”MP”>{{cita web|titolo=Terroristic Activity, Part 8: Terrorism in the Miami Area|url=http://digital.library.miami.edu/gov/Terror.html|lingua=en|accesso=16 settembre 2018|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20070516073013/http://digital.library.miami.edu/gov/Terror.html#|dataarchivio=16 maggio 2007|urlmorto=sì}} Ufficio Stampa degli Stati Uniti, Washington, D.C., 1976, 56 pp</ref> L’ex capo militare Militärchef Menoyo fu marchiato dal Gruppo come “traditore” dopo che egli, dopo 22 anni di prigione a Cuba, a Miami dichiarò fallita la strada della violenza e si espresse in favore di trattative.<ref name=”fight” />