La guerra civile
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Nel [[1936]] Mola si associa al movimento insurrezionale guidato dal generale [[José Sanjurjo]] col preciso scopo di rovesciare il governo del ”[[Fronte
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Nel [[1936]] Mola si associa al movimento insurrezionale guidato dal generale [[José Sanjurjo]] col preciso scopo di rovesciare il governo del ”[[Fronte Popolare (Spagna)|Fronte Popolare]]” di [[Madrid]]. Dotato di grande capacità organizzativa di visione tattica e strategica, Mola diviene in breve il principale referente del golpe militare sopravanzando lo stesso Sanjurjo. Con il nome in codice “direttore”, Mola inviò le prime direttive per la sollevazione militare decidendo il 19 luglio [[1936]] come data di inizio dell'[[Alzamiento]] da cui scaturì la [[guerra civile spagnola]].
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{{Citazione|L’azione deve essere estremamente violenta per soggiogare prima possibile il nemico, che è forte e ben organizzato|Dalla prima direttiva ai cospiratori.<ref name=”Ranzatop.270″>{{cita libro|titolo=L’eclissi della democrazia|autore=Gabriele Ranzato|editore=Bollati Boringhieri|anno=2012|pagina=270}}</ref>}}
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{{Citazione|L’azione deve essere estremamente violenta per soggiogare prima possibile il nemico, che è forte e ben organizzato|Dalla prima direttiva ai cospiratori.<ref name=”Ranzatop.270″>{{cita libro|titolo=L’eclissi della democrazia|autore=Gabriele Ranzato|editore=Bollati Boringhieri|anno=2012|pagina=270}}</ref>}}
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Obbedendo alle direttive di Mola furono uccisi tutti i graduati che cercarono di resistere con le armi ai golpisti, tra cui il cugino di [[Francisco Franco]], il maggiore Riccardo de la Puente Bahamonde.<ref name=”Ranzatop.280″>{{Cita libro|titolo=L’eclissi della democrazia|autore=Gabriele Ranzato|editore=Bollati Boringhieri|anno=2012|pagina=280}}</ref>
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Obbedendo alle direttive di Mola furono uccisi tutti i graduati che cercarono di resistere con le armi ai golpisti, tra cui il cugino di [[Francisco Franco]], il maggiore Riccardo de la Puente Bahamonde.<ref name=”Ranzatop.280″>{{Cita libro|titolo=L’eclissi della democrazia|autore=Gabriele Ranzato|editore=Bollati Boringhieri|anno=2012|pagina=280}}</ref>
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