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Serenada a castel Toblin: Ho riscritto meglio una frase (non tutti i cori eseguono questo pezzo)


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”te me farai sentir che te sei mia…”}}
 
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Con questa [[barcarola]] trentina per [[Coro (musica)|coro]] maschile nel [[1926]] [[Luigi Pigarelli]] trionfò ad un concorso di compositori per canti popolari. È una delle più celebri melodie del canto alpino, presente nel repertorio di qualunque coro di montagna. La versione universalmente più nota è quella del [[coro della SAT]], per il quale lo stesso Pigarelli scriveva.
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Con questa [[barcarola]] trentina per [[Coro (musica)|coro]] maschile nel [[1926]] [[Luigi Pigarelli]] trionfò ad un concorso di compositori per canti popolari. È una delle più celebri melodie del canto alpino, presente nel repertorio di numerosi cori di montagna. La versione universalmente più nota è quella del [[coro della SAT]], per il quale lo stesso Pigarelli scriveva.
   
 
La sua caratteristica predominante è la stessa dello stile di Pigarelli: sotto ad una [[melodia]] dolcissima ed apparentemente semplice si stende un'[[armonizzazione]] elegante ma delicata. Anche il testo, pure opera del magistrato-musicista trentino, ha questo doppio binario: un testo in trentino reale, parlato, e anche dai doppi sensi quasi ingenui (com’è tipico della produzione musicale popolare), sagomato su un impianto poetico perfetto e percepibilissimo.
 
La sua caratteristica predominante è la stessa dello stile di Pigarelli: sotto ad una [[melodia]] dolcissima ed apparentemente semplice si stende un'[[armonizzazione]] elegante ma delicata. Anche il testo, pure opera del magistrato-musicista trentino, ha questo doppio binario: un testo in trentino reale, parlato, e anche dai doppi sensi quasi ingenui (com’è tipico della produzione musicale popolare), sagomato su un impianto poetico perfetto e percepibilissimo.