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Storia

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== Storia ==
== Storia ==
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Il monte Castell’Ermo, per la sua posizione prominente e il forte impatto visivo, fu considerato nella preistoria una sorta di ”montagna sacra”. In particolare sul territorio del comune di Vendone, in località “Tre Pe”, era presente un [[dolmen]] presumibilmente costruito dalle antiche popolazioni [[Liguri|ingaune]].<ref>{{Cita news | url = https://www.lastampa.it/savona/2017/09/01/news/preistoria-prestipino-raccontatutti-i-segreti-del-monte-castellermo-1.34412745/ | titolo = Preistoria, Prestipino raccontatutti i segreti del Monte Castellermo | giornale = [[La Stampa]] | data = 1 settembre 2017| accesso = 2021-12-23 }}</ref> Il dolmen venne distrutto da alcuni giovani nei primissimi anni del [[secondo dopoguerra]]. <ref>{{Cita libro | url = https://www.google.it/books/edition/Rivista_ingauna_e_intemelia/W80pnY3PpbgC?hl=it&gbpv=1&bsq=%22curenna%22&dq=%22curenna%22&printsec=frontcover | p = 154 | titolo = Rivista ingauna e intemelia | volume = 44-45 | anno = 1989 | autore = AA.VV. | editore = Deputazione di storia patria per la Liguria. Sezione ingauna e intemelia, Istituto internazionale di studi liguri | accesso = 2021-12-23 }}</ref> La sacralità della zona venne riconosciuta anche nel [[medioevo]] con la costruzione del Santuario di San Calorcero, che resta ancora oggi meta di un importante [[pellegrinaggio]] che ogni cinque anni coinvolge i fedeli di vari comuni circostanti.<ref>{{Cita libro | url = http://www.parcobeigua.it/pdf/beigua.libro.incisioni.pdf | p = 16 | titolo = Alla scoperta delle rocce incise nel geoparco del Beigua | editore = [[Parco naturale regionale del Beigua]] | isbn = 978-88-95711-03-4 | autore = AA.VV. | anno = 2013 | città = Genova | accesso = 2021-12-23 }}</ref> Durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]] la zona fu utilizata come rifugio dai [[partigiani italiani|partigiani]], e al ”Casone dei Crovi”, a breve distanza dalla cima della montagna, alcuni uomini al comando di [[Felice Cascione]] composero ed eseguirono per la prima volta la canzone ”[[Fischia il vento]]”. <ref> | url = https://www.google.it/books/edition/Fischia_il_vento/q1_8AwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=%22castell%27ermo%22+partigiani&pg=PT50&printsec=frontcover | capitolo = 6. I partigiani non hanno una canzone | titolo = Fischia il vento
Il monte Castell’Ermo, per la sua posizione prominente e il forte impatto visivo, fu considerato nella preistoria una sorta di ”montagna sacra”. In particolare sul territorio del comune di Vendone, in località “Tre Pe”, era presente un [[dolmen]] presumibilmente costruito dalle antiche popolazioni [[Liguri|ingaune]].<ref>{{Cita news | url = https://www.lastampa.it/savona/2017/09/01/news/preistoria-prestipino-raccontatutti-i-segreti-del-monte-castellermo-1.34412745/ | titolo = Preistoria, Prestipino raccontatutti i segreti del Monte Castellermo | giornale = [[La Stampa]] | data = 1 settembre 2017| accesso = 2021-12-23 }}</ref> Il dolmen venne distrutto da alcuni giovani nei primissimi anni del [[secondo dopoguerra]]. <ref>{{Cita libro | url = https://www.google.it/books/edition/Rivista_ingauna_e_intemelia/W80pnY3PpbgC?hl=it&gbpv=1&bsq=%22curenna%22&dq=%22curenna%22&printsec=frontcover | p = 154 | titolo = Rivista ingauna e intemelia | volume = 44-45 | anno = 1989 | autore = AA.VV. | editore = Deputazione di storia patria per la Liguria. Sezione ingauna e intemelia, Istituto internazionale di studi liguri | accesso = 2021-12-23 }}</ref> La sacralità della zona venne riconosciuta anche nel [[medioevo]] con la costruzione del Santuario di San Calorcero, che resta ancora oggi meta di un importante [[pellegrinaggio]] che ogni cinque anni coinvolge i fedeli di vari comuni circostanti.<ref>{{Cita libro | url = http://www.parcobeigua.it/pdf/beigua.libro.incisioni.pdf | p = 16 | titolo = Alla scoperta delle rocce incise nel geoparco del Beigua | editore = [[Parco naturale regionale del Beigua]] | isbn = 978-88-95711-03-4 | autore = AA.VV. | anno = 2013 | città = Genova | accesso = 2021-12-23 }}</ref> Durante la [[Resistenza italiana|Resistenza]] la zona fu utilizzata come rifugio dai [[partigiani italiani|partigiani]], e al ”Casone dei Crovi”, a breve distanza dalla cima della montagna, alla fine del 1943 alcuni uomini al comando di [[Felice Cascione]] composero ed eseguirono per la prima volta la canzone ”[[Fischia il vento]]”. <ref> | url = https://www.google.it/books/edition/Fischia_il_vento/q1_8AwAAQBAJ?hl=it&gbpv=1&dq=%22castell%27ermo%22+partigiani&pg=PT50&printsec=frontcover | capitolo = 6. I partigiani non hanno una canzone | titolo =
Felice Cascione e il canto dei ribelli | isbn = 9788868265748 | editore = Castelvecchi | nome = Donatella | cognome = Alfonso | anno = 2014 | accesso = 2021-12-23 </ref>
Felice Cascione e il canto dei ribelli | isbn = 9788868265748 | editore = Castelvecchi | nome = Donatella | cognome = Alfonso | anno = 2014 | accesso = 2021-12-23 </ref>