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Il termine “”’sbrando”'” (o “”brando””) indica una famiglia di [[danze tradizionali]] praticate in Italia.<ref name=lombardi83>Carmela Lombardi, ”Danza e buone maniere nella società dell’antico regime. Trattati e altri testi italiani tra 1580 e 1780”, Liguori, 1991, 83.</ref>
Lo ”’sbrando”’ (o ”brando”) è una [[danza tradizionale]] [[Piemonte|piemontese]].
 
   
 
==Storia==
 
==Storia==
Il termine ”brando” (inteso come ‘danza’), deriva dall’italianizzazione di ”[[branle]]” (dal verbo francese ”branler”, ‘imprimere un movimento oscillatorio’).
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Il termine ”brando” (inteso come ‘danza’) deriva dall’italianizzazione di ”[[branle]]” (dal verbo francese ”branler”, ‘imprimere un movimento oscillatorio’).
   
Il ”branle”, termine già citato nel [[1496]] come passo della [[bassadanza]], era, nei secoli XVI e XVII, una danza stilizzata in auge in [[Francia]], probabilmente derivata dalle ronde a catena di epoca [[medioevo|medioevale]] (anche se alcuni autori la mettono invece in relazione con la [[carola (danza)|carola]]). Solo nel trattato di [[Thoinot Arbeau]], l{{‘}}”[[Orchésographie]]”, ne sono elencati ventisei esempi ed è quasi sempre descritto come danza a cerchio (aperto o chiuso).
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Il ”branle”, termine già citato nel [[1496]] come passo della [[bassadanza]], indicava, nei secoli XVI e XVII, una famiglia di danze stilizzate in auge in [[Francia]], probabilmente derivate dalle ronde a catena di epoca [[medioevo|medioevale]] (anche se alcuni autori la mettono invece in relazione con la [[carola (danza)|carola]]). Solo nel trattato di [[Thoinot Arbeau]], l{{‘}}”[[Orchésographie]]”, ne sono elencati ventisei esempi ed è quasi sempre descritto come danza a cerchio (aperto o chiuso).
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Il termine ”brando” è invece menzionato per la prima volta nel ”[[Cortegiano]]” [[1528]] di [[Baldassar Castiglione]].
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[[Cesare Negri]], nel suo ”[[Nuove inventioni di balli]]” ([[1604]]), descrive tre brandi danzati da due, tre o quattro coppie: il ”Brando gentile”, il ”Brando di Cales” e un brando danzato alla fine della commedia ”L’Armenia pastorale”, in onore di [[Isabella Clara Eugenia d’Asburgo|Isabella]] e [[Alberto d’Austria]].<ref name=lombardi83/>
   
Il termine ”brando” è invece menzionato per la prima volta nel ”[[Cortegiano]]” [[1528]] di [[Baldassar Castiglione]]. Nel [[1604]] L. Negri descrive un “Brando di Cales” per tre coppie.
 
 
Esempi di brando si trovano anche nel I e III “Libro delle Pavane, Gagliarde, Brandi” ([[1626]], [[1627]]) di Carlo Farina.<br> È anche menzionato tra i balli che vennero eseguiti in piazza a [[Torino]] nel [[1643]], per i festeggiamenti del compleanno della reggente [[Maria Cristina di Borbone-Francia]].<br>
 
Esempi di brando si trovano anche nel I e III “Libro delle Pavane, Gagliarde, Brandi” ([[1626]], [[1627]]) di Carlo Farina.<br> È anche menzionato tra i balli che vennero eseguiti in piazza a [[Torino]] nel [[1643]], per i festeggiamenti del compleanno della reggente [[Maria Cristina di Borbone-Francia]].<br>
 
In realtà il brando non ebbe molta diffusione nelle corti italiane, dove venne eseguito per lo più durante le mascherate e come danza teatrale.
 
In realtà il brando non ebbe molta diffusione nelle corti italiane, dove venne eseguito per lo più durante le mascherate e come danza teatrale.
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*[[2017]]: Tre Martelli – “40 gir 1977-2017”
 
*[[2017]]: Tre Martelli – “40 gir 1977-2017”
 
*[[2018]]: Balarù – “Gravure”
 
*[[2018]]: Balarù – “Gravure”
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==Note==
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== Voci correlate ==
 
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