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== Storia e descrizione ==
 
== Storia e descrizione ==
 
{{citazione| […] erudito e maestoso […] capo d’opera […]in cui si scorge lo studio fatto dall’Autore in Roma su i Dipinti di Raffaello, e sopra le Statue e Bassorilievi antichi, senza punto notarvisi di quella durezzza neì contorni, e di quel non so che di statuino, che di leggieri si appicca alle Pitture di coloro, che il DIsengno appresero dal ricavare le sculture antiche|[[Andrea Pasta]] 1775}}
 
{{citazione| […] erudito e maestoso […] capo d’opera […]in cui si scorge lo studio fatto dall’Autore in Roma su i Dipinti di Raffaello, e sopra le Statue e Bassorilievi antichi, senza punto notarvisi di quella durezzza neì contorni, e di quel non so che di statuino, che di leggieri si appicca alle Pitture di coloro, che il DIsengno appresero dal ricavare le sculture antiche|[[Andrea Pasta]] 1775}}
Il grande dipinto, il lavoro più grande realizzato dall’artista [[Nembro|nembrese]], diventando uno dei momenti fondamentali dell’attività artistica e la sua riconosciuta importanza nella cittadina e nelle fonti. Fu commissionato il 15 settembre 1621, e doveva essere ultimato nel 1623 per la festa del Corpus Domini. In primo piano sullato sinistro vi è raffigurata una colonna spezzata dove siede uno dei tanti testimoni all’evento drammatico, è posta la data e la firma dell’autore: “AENESAS SALMETIA|F. MDCXXIII”.<ref name=Ruggeri>{{cita|Ruggeri}}</ref>
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Il grande dipinto, il lavoro più grande realizzato dall’artista [[Nembro|nembrese]], diventando uno dei momenti fondamentali dell’attività artistica e la sua riconosciuta importanza nella cittadina e nei critici. Fu commissionato il 15 settembre 1621, e doveva essere ultimato nel 1623 per la festa del Corpus Domini. In primo piano sul lato sinistro vi è raffigurata una colonna spezzata dove siede uno dei tanti testimoni all’evento drammatico, è posta la data e la firma dell’autore: “AENESAS SALMETIA|F. MDCXXIII”.<ref name=Ruggeri>{{cita|Ruggeri}}</ref>
 
[[File:SAlessandroColonna interno.JPG|thumb|Presbiterio di Sant’alessandro in colonna]]
 
[[File:SAlessandroColonna interno.JPG|thumb|Presbiterio di Sant’alessandro in colonna]]
 
L’opera fu oggetto di un accurato restauro da opera de restauratore Antonio Zaccaria con il controllo di Amalia Daffra della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano.<ref>{{cita web|url=https://www.ecodibergamo.it/stories/cultura-e-spettacoli/75335_il_martirio_di_santalessandro_restaurata_la_monumentale_tela/|titolo=Il “Martirio di sant’Alessandro” restaurata la monumentale tela|editore=L’Eco di Bergamo|accesso=28 ottobre 2021}}</ref>
 
L’opera fu oggetto di un accurato restauro da opera de restauratore Antonio Zaccaria con il controllo di Amalia Daffra della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano.<ref>{{cita web|url=https://www.ecodibergamo.it/stories/cultura-e-spettacoli/75335_il_martirio_di_santalessandro_restaurata_la_monumentale_tela/|titolo=Il “Martirio di sant’Alessandro” restaurata la monumentale tela|editore=L’Eco di Bergamo|accesso=28 ottobre 2021}}</ref>
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La composizione ruotante presenta quattro gruppi distinti di personaggi, inseriti con un calcolo preciso secondo i riferimenti simmetrici, che rispetto all’asse verticale dove è posta la figura del carnefice disciplinate dalla linee diagonali e posti su due ordini diversi. Il dipinto nella sua composizione che pare ruotare intorno alla figura del santo martire pare richiamare il dipinto del [[Tintoretto]] la ”[[Crocifissione (Tintoretto)|Crocifissione]]”,.<ref name=Ruggeri/>
 
La composizione ruotante presenta quattro gruppi distinti di personaggi, inseriti con un calcolo preciso secondo i riferimenti simmetrici, che rispetto all’asse verticale dove è posta la figura del carnefice disciplinate dalla linee diagonali e posti su due ordini diversi. Il dipinto nella sua composizione che pare ruotare intorno alla figura del santo martire pare richiamare il dipinto del [[Tintoretto]] la ”[[Crocifissione (Tintoretto)|Crocifissione]]”,.<ref name=Ruggeri/>
 
Presenta però forse troppe citazioni, ripetersi di lavori che il Salmeggia aveva già realizzato, portando ad appesantire l’opera in una macchina compositiva che richiama le raffigurazioni dei sacri monti, riprendendo il manierismo del tardo Cinquecento con le piant4e elaborate con la polarizzazione tra il devozionale e il realismo. Il Tassi riteneva che vi fosse, tra i tanti personaggi anche la raffigurazione dell’autore, anche se la cose non è mai stata confermata ed è forse solo tradizione popolare: {{citazione|vedesi in una testa posta in un angolo del quadro dalla parte dell’Evangelio, il ritratto dello stesso Talpino, in atto di guardare gli spettatori e di accennare un pezzo di colonna, ove sta scritto il suo nome […]. Credesi parimenti che in quella giovinetta seduta in primo prospetto con un grappolo d’uva, abbia voluta rappresentare la figlia Chiara|[[Francesco Tassi]]-Vita de’pittori, scultori e architetti bergamschi}}
 
Presenta però forse troppe citazioni, ripetersi di lavori che il Salmeggia aveva già realizzato, portando ad appesantire l’opera in una macchina compositiva che richiama le raffigurazioni dei sacri monti, riprendendo il manierismo del tardo Cinquecento con le piant4e elaborate con la polarizzazione tra il devozionale e il realismo. Il Tassi riteneva che vi fosse, tra i tanti personaggi anche la raffigurazione dell’autore, anche se la cose non è mai stata confermata ed è forse solo tradizione popolare: {{citazione|vedesi in una testa posta in un angolo del quadro dalla parte dell’Evangelio, il ritratto dello stesso Talpino, in atto di guardare gli spettatori e di accennare un pezzo di colonna, ove sta scritto il suo nome […]. Credesi parimenti che in quella giovinetta seduta in primo prospetto con un grappolo d’uva, abbia voluta rappresentare la figlia Chiara|[[Francesco Tassi]]-Vita de’pittori, scultori e architetti bergamschi}}
 
 
   
 
== Note ==
 
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