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Protagonisti

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=== Protagonisti ===
=== Protagonisti ===
*[[Guglielmo da Baskerville]], frate francescano, già inquisitore, si reca al monastero in cui si svolge la vicenda dietro richiesta dell’imperatore, in qualità di mediatore fra il papato, l’Impero e l’ordine francescano nell’ambito di un incontro che si terrà nell’abbazia. Guglielmo ricorda in maniera palese il filosofo francescano inglese [[Guglielmo di Occam|Guglielmo di Ockham]], maestro del [[Induzione|metodo induttivo]]; peraltro, nelle citazioni l’autore inventa una fittizia discendenza discepolare di Guglielmo da [[Ruggero Bacone]], anch’egli filosofo d’Oltremanica del XIII secolo. Inoltre per il suo aspetto fisico e acume si rifà al noto personaggio [[Sherlock Holmes]] di sir [[Arthur Conan Doyle]], somiglianza rafforzata dalla stessa origine di Guglielmo, che richiama uno dei racconti più famosi dell’investigatore inglese: ”[[Il mastino dei Baskerville]]”<ref name=”libertaegiustizia”>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/cultura/libri/12_gennaio_31/di-stefano-eco-nome-rosa_2f91ca48-4c25-11e1-8f5b-8c8dfe2e8330.shtml|titolo=Eco: così ho rivisto “Il nome della rosa” ma salvatemi dai critici militanti|nome=Paolo|cognome=Di Stefano|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=31 gennaio 2012|accesso=25 gennaio 2014}}</ref>. È il protagonista del romanzo. È uno spirito pragmatico, esperto nei più vari campi del sapere (filosofia, teologia, politica, lingue, botanica, ecc.) ed estremamente curioso (nel Medioevo la curiosità non era una qualità adatta ad un bravo monaco, perché un monaco fedele aveva già la risposta a tutte le sue domande). Nutre una profonda amicizia e anche pietà verso Ubertino da Casale, un affetto quasi paterno per Adso da Melk e amore per la sua terra d’origine.
*[[Guglielmo da Baskerville]], frate francescano, già inquisitore, si reca al monastero in cui si svolge la vicenda dietro richiesta dell’imperatore, in qualità di mediatore fra il papato, l’Impero e l’ordine francescano nell’ambito di un incontro che si terrà nell’abbazia. Guglielmo ricorda in maniera palese il filosofo francescano inglese [[Guglielmo di Occam|Guglielmo di Ockham]], maestro del [[Induzione|metodo induttivo]]; peraltro, nelle citazioni l’autore inventa una fittizia discendenza discepolare di Guglielmo da [[Ruggero Bacone]], anch’egli filosofo d’Oltremanica del XIII secolo. Inoltre per il suo aspetto fisico e acume si rifà al noto personaggio [[Sherlock Holmes]] di sir [[Arthur Conan Doyle]], somiglianza rafforzata dalla stessa origine di Guglielmo, che richiama uno dei racconti più famosi dell’investigatore inglese: ”[[Il mastino dei Baskerville]]”<ref name=”libertaegiustizia”>{{Cita news|url=http://www.corriere.it/cultura/libri/12_gennaio_31/di-stefano-eco-nome-rosa_2f91ca48-4c25-11e1-8f5b-8c8dfe2e8330.shtml|titolo=Eco: così ho rivisto “Il nome della rosa” ma salvatemi dai critici militanti|nome=Paolo|cognome=Di Stefano|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]. È il protagonista del romanzo. È uno spirito pragmatico, esperto nei più vari campi del sapere (filosofia, teologia, politica, lingue, botanica, ecc.) ed estremamente curioso (nel Medioevo la curiosità non era una qualità adatta ad un bravo monaco, perché un monaco fedele aveva già la risposta a tutte le sue domande). Nutre una profonda amicizia e anche pietà verso Ubertino da Casale, un affetto quasi paterno per Adso da Melk e amore per la sua terra d’origine.
*[[Adso da Melk]], novizio benedettino al seguito di Guglielmo, è la voce narrante della storia. Come il maestro ricorda Sherlock Holmes, così Adso richiama nel nome e nel rango il suo assistente [[dottor Watson]]. Entrambi inoltre sono narratori in prima persona dei fatti loro accaduti. Inoltre il suo nome deriva dal verbo latino ”adsum”, cioè “esserci, essere presente, testimoniare” che è esattamente ciò che Adso fa in tutta la storia. La sua figura è correlata a quella del monaco effettivamente esistito [[Adso da Montier-en-Der]]. Rivela le caratteristiche di ogni adolescente: una certa ingenuità, freschezza mentale, un grande entusiasmo in ogni cosa che fa, impulsività ed emotività, desiderio di vedere, di imparare e di fare esperienze nuove. Nel rapporto con Guglielmo si mette in evidenza il classico rapporto maestro-allievo / padre-figlio. Si innamora della ragazza del villaggio e soffre tremendamente quando lei viene condannata ingiustamente al rogo come strega.
*[[Adso da Melk]], novizio benedettino al seguito di Guglielmo, è la voce narrante della storia. Come il maestro ricorda Sherlock Holmes, così Adso richiama nel nome e nel rango il suo assistente [[dottor Watson]]. Entrambi inoltre sono narratori in prima persona dei fatti loro accaduti. Inoltre il suo nome deriva dal verbo latino ”adsum”, cioè “esserci, essere presente, testimoniare” che è esattamente ciò che Adso fa in tutta la storia. La sua figura è correlata a quella del monaco effettivamente esistito . Rivela le caratteristiche di ogni adolescente: una certa ingenuità, freschezza mentale, un grande entusiasmo in ogni cosa che fa, impulsività ed emotività, desiderio di vedere, di imparare e di fare esperienze nuove. Nel rapporto con Guglielmo si mette in evidenza il classico rapporto maestro-allievo / padre-figlio. Si innamora della ragazza del villaggio e soffre tremendamente quando lei viene condannata ingiustamente al rogo come strega.
=== Monaci dell’Abbazia ===
=== Monaci dell’Abbazia ===