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{{Bio
|Nome = Augusto
|Cognome = Ranocchi
|Sesso = M
|LuogoNascita = Urbania
|GiornoMeseNascita = 18 maggio
|AnnoNascita = 1931
|LuogoMorte = Roma
|GiornoMeseMorte = 25 dicembre
|AnnoMorte = 2011
|Attività = artista
|Nazionalità = italiano
|Immagine = AugustoRanocchi.jpg
|Didascalia = Augusto Ranocchi nello studio al Barco Ducale d’Urbania
}}

== Biografia ==

Nasce a Urbania il 31 maggio del 1931; frequenta l’Istituto statale d’Arte d’Urbino e il Corso di Perfezionamento tenuto da [[Carlo Ceci]]. Studente riceve un premio al Concorso nazionale di Scenografia di Pesaro. Nel 1953 si trasferisce a Roma, dove frequenta l'[[Accademia di belle arti di Roma|Accademia di Belle Arti]], corso di scenografia, che lascerà quel medesimo anno per trasferirsi al corso di pittura di [[Cipriano Efisio Oppo|Efisio Oppo]]<ref name=":0">{{Cita libro|autore=Carlo Bo|autore2=Enrico Crispolti|autore3=Massimo Bignardi et al.|traduttore=Tony Brophy|titolo=Augusto Ranocchi|dataoriginale=2001|editore=Accademia Raffaello|città=Urbino}}</ref>.

Già nel 1953 gli vengono commissionati due grandi murali per la chiesa di San Silvestro a Fano (PU). Nel 1955 lascia lo studio di Monte Sacro e si trasferisce nel nuovo studio di Piazzale Flaminio, a contatto diretto con l’ambiente di Piazza del Popolo. È sostenuto da critici come [[Valerio Volpini]] e [[Cesare Brandi]]. Coniuga l’attività di scultore e ceramista a quella di pittore, spesso espressa in grandi opere murarie. Esegue opere di grandi dimensioni per Manila (Filippine) e Atlanta (USA). Nel 1956 vince il premio "Canonica" dell'[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia di San Luca]]. Si sposa con Fidelia Di Cesare, anch’essa pittrice. Insieme a Marcello Avenali, [[Emilio Greco]], [[Francesco Messina]] e [[Pericle Fazzini]] viene incaricato della realizzazione delle opere d’arte per la [[Basilica di San Giovanni Bosco]] a Roma; esegue una pala e suoi sono i grandi mosaici dei tamburi delle cupole (500 m<sup>2</sup>, 1963)<ref name=":0" />.

Nel 1960 viene premiato alla Biennale d’Arte di Roma. Nel 1962 esegue un grande mosaico (288 m<sup>2</sup>) per la chiesa della Madonna di Fatima a Milano. Progressivamente abbandona le influenze della [[Scuola romana (pittura XX secolo)|Scuola Romana]] per una pittura fortemente drammatica, caratterizzata da contrasti forti e tonalità scure. Soggiorna lungamente in Yugoslavia, dove esegue diverse opere pubbliche. Nel 1966 è invitato dal pittore Enzo Rossi, direttore dell’Istituto d’Arte di Roma, a ricoprire la Cattedra di Decorazione. Sono anni di grande attività nei quali coniuga l’esecuzione di grandi opere pubbliche con una personale produzione artistica, presentata in diverse mostre personali e collettive. Dal 1973 è titolare della Cattedra di Decorazione all’Accademia di Frosinone, fino ad assumere, nel 1978, la titolarità della Cattedra di Decorazione all'[[Accademia di belle arti di Roma|Accademia di Belle Arti di Roma]]. Un ulteriore passaggio nella sua pittura accoglie un’espressione marcatamente gestuale e coloristica e una libera complessità d’insieme, improntata a una forte tensione lirica. Nel 1980 si trasferisce a Los Angeles (USA), dove è rappresentato dal gallerista Michael Schwarz. Inizia un periodo caratterizzato da numerose mostre personali, soprattutto negli Stati Uniti. Il critico [[Cesare Vivaldi]] lo segnala come artista emergente dell’anno 1982<ref name=":0" />. Si lega a Victoria Ericks. Al principio degli Anni Novanta è di nuovo a Roma, dividendo la sua attività tra l’Italia e gli Stati Uniti<ref name=":0" />.

Nel campo delle opere pubbliche è da segnalare la realizzazione di una serie di sette grandi porte in bronzo e altre grandi opere, soprattutto pareti musive e sculture in marmo; ma sono anni nei quali si dedica soprattutto alla pittura, sempre più caratterizzata da una presenza sensuale, giocata tra la complessità coloristica e quella segnica. Il Comune di Urbania gli offre uno studio nel rinascimentale [[Barco ducale|Barco Ducale]]; è un luogo di maggior riflessione, dove lavora insieme agli studi di Los Angeles e di Roma. Nel 2001 il Comune di Urbino gli dedica una grande mostra, congiuntamente nel [[Palazzo Ducale (Urbino)|Palazzo Ducale]], nella Sala del Castellare e nella Casa Natale di [[Raffaello Sanzio]]. Per l’occasione l'[[Accademia Raffaello]] edita il volume Augusto Ranocchi, con introduzione di [[Carlo Bo]] e testi di [[Enrico Crispolti]], Massimo Bignardi, Feliciano Paoli e Francesco Ranocchi. Muore a Roma il 25 dicembre del 2011, dipingendo fino agli ultimi giorni.

== Critica ==
«In una società disorientata dal benessere, le opere di medie o grandi dimensioni dell’artista urbaniense con il loro contenuto di fede e di misura, trovano estimatori e degna collocazione, in collezioni pubbliche e private. Una conferma per l’artista che si esprime con la stessa disinvoltura nella ceramica, nella scultura, nella incisione e nella pittura. Ed in ogni tecnica compare un punto luce di riferimento, che è stella polare, l’orientamento per la società smarrita.»

[[Carlo Bo]], dalla prefazione al volume ”Augusto Ranocchi” edito dall'[[Accademia Raffaello]] d’Urbino<ref name=":0" />
«L’itinerario artistico di Ranocchi è approdato a un punto di alta tensione estetica e morale. Questo pittore appartato e per temperamento solitario, almeno nelle cose dell’arte, è ormai arrivato a piena maturità espressiva e sta fornendo prove davvero smaglianti del proprio talento»

«L’itinerario artistico di Ranocchi è approdato a un punto di alta tensione estetica e morale. Questo pittore appartato e per temperamento solitario, almeno nelle cose dell’arte, è ormai arrivato a piena maturità espressiva e sta fornendo prove davvero smaglianti del proprio talento»

[[Cesare Vivaldi]], dal catalogo per la mostra da Judith Weinstein, Los Angeles, 1980<ref name=":2">{{Cita pubblicazione|autore=Cesare Vivaldi|titolo=Augusto Ranocchi}}</ref>
«(…) l’artista ha messo a punto un vario e diversificato inventario iconologico sulla materia pittorica dove immagine e forma, stile e cultura si possono ricavare proprio dalle componenti del tessuto pittorico.»

«(…) l’artista ha messo a punto un vario e diversificato inventario iconologico sulla materia pittorica dove immagine e forma, stile e cultura si possono ricavare proprio dalle componenti del tessuto pittorico.»

Giuseppe Gatt, dal catalogo per la mostra alla Mayer-Schwarz Gallery (CA) del 1989<ref name=":3">{{Cita pubblicazione|autore=Giuseppe Gatt|titolo=Augusto Ranocchi}}</ref>

«È chiaro che il suo orizzonte pittorico si è sostanzialmente allargato verso uno scenario internazionale nel quale la matrice informale è in qualche misura obliterata attraverso un subentrato nuovo principio d’ordine, che nel caso d’una linea di ricerca non figurativa (quale quella che sembre attrarlo) mira ad una sorta di presentificazione dello spessore percettivo-memoriale. E naturalmente vi concorrono specificamente anche esperienze della pittura nordamericana post-informale.»

[[Enrico Crispolti]], dal testo critico nel volume ”Augusto Ranocchi” edito dall'[[Accademia Raffaello]] d’Urbino<ref name=":0" />

«Per Ranocchi la pittura (…) assume il valore di presenza nello spazio dell’uomo o, meglio, di corpo, dando ad esso il significato avanzato da [[Maurice Merleau-Ponty|Merleau-Ponty]]: "Il corpo proprio è nel mondo (…) come il cuore nell’organismo: mantiene continuamente in vita lo spettacolo visibile, lo anima e lo alimenta internamente, forma con esso un sistema."»

Massimo Bignardi, dal testo critico nel volume ”Augusto Ranocchi” edito dall'[[Accademia Raffaello]] d’Urbino<ref name=":0" />

== Note ==
<references />

== Bibliografia ==
* Catalogo ”Augusto Ranocchi”, per la mostra presso Judith Weinstein a [[Los Angeles]], 1980.
* Catalogo ”Augusto Ranocchi”, per la mostra presso la Mayer-Schwarz Gallery a Beverly Hills (CA), 17 maggio-16 giugno 1989.
* Carlo Bo, Enrico Crispolti, Massimo Bignardi et al., ”Augusto Ranocchi”, [[Accademia Raffaello]], Urbino, 2001.

== Voci correlate ==
*[[Basilica di San Giovanni Bosco]];
*[[Cipriano Efisio Oppo|Efisio Oppo]]
*[[Accademia nazionale di San Luca|Accademia di San Luca]]
*[[Valerio Volpini]]
*[[Cesare Brandi]]
*[[Carlo Ceci]]
*[[Accademia Raffaello]]
*[[Carlo Bo]]
*[[Cesare Vivaldi]]
*[[Enrico Crispolti]]
*[[Barco ducale|Barco Ducale]]
*[[Emilio Greco]]
*[[Francesco Messina]]
*[[Pericle Fazzini]]

== Altri progetti ==
{{interprogetto}}

{{Portale|arte|biografie}}